Il parroco chiede, l’assessore Mussner smentisce
N comentar al Dí dla Unité Ladina comparú sun l foliet “Alto Adige”
de Berto Videsott
“La Giornata dell’Unità ladina”, celebrata 15 giorni fa a Livinallongo ai piedi del castello di Andrac, non ha avuto sulla stampa e nei mass-media in generale l’eco che le spettava. Il settimanale ladino, La Usc, le ha dedicato tre pagine con abbondanza di documentazione fotografica per quanto concerne l’aspetto folcloristico, musicale e teatrale. Una festa riuscita, viene detto. E nulla di più. Hanno preso la parola vari personaggi del mondo della cultura ma anche della politica. Cosa abbiano detto resta un mistero. Comunque, del grande significato storico della Giornata dell’Unità interladina un bel niente.
Una festa e basta. Il ricordo dell’unità sembra sfiorare appena la mente di pochi idealisti. Hanno preso parte alla manifestazione i ladini di Belluno e si sono presentati i rappresentanti delle Union di Ladins” delle singole valli, nonchè qualche sindaco e assessore provinciale. Autorità ed istituzioni erano largamente presenti, afferma un comunicato della Generela, ma non si precisa se per simpatia, o per cordoglio, visto che non si é sentito una parola sul legame politico-amministrativo interladino. Da ricerche telefoniche risulta che l’unica persona che ha sollevato il problema, partendo dall’osservazione della natura che unisce le valli ladine attraverso i vari passi, è stato il prete che ha celebrato la santa Messa, don Alfonso Clara, parroco di Corvara, che tra l’altro ha proprio invitato a credere di più nell’unità anche politica dei ladini. Ma gli ha risposto “picche” l’assessore provinciale Mussner, il quale non solo non accetta che si parli di unità politica, ma precisa anche quale debba essere l’unico concetto di cultura ammissibile: la cultura deve essere guidata dall’alto, dal partito di maggioranza. Le istituzioni e le unioni vi si devono adeguare, perchè solo così avranno la possibilità di ricevere il “marchio” di riconoscimento e di conseguenza il diritto ad eventuali contributi. I veri protagonisti della cultura-folclore saranno i sindaci, i quali verranno convocati nel prossimo ottobre. Quali saranno i temi all’ordine del giorno non é permesso sapere. Si sa comunque per certo che Mussner non accetterà che si parli di riconoscimento della Generela quale organo interprovinciale per i problemi dei ladini, come suggerisce la legge statale 482; per lui risulta definitivamente chiuso il discorso del linguaggio unificato. É morto anche il progetto-studio, di cui era incaricato l’Istituto culturale Micurà de Rü”.
Di linguaggio unificato a livello interprovinciale nessuna traccia. Anzi, per Mussner il linguaggio unificato é già fatto ed é duplice: il gardenese ed il badiotto della località di San Martino di Tor. Giustamente ha osservato Mussner che i sindaci di tutte le valli ladine verranno convocati dal presidente Durnwalder e quindi non da lui. Sarebbe proprio una contraddizione: per lui quale membro della SVP gardenese esistono solo i ladini della provincia di Bolzano. Nonostante queste piccinerie, la festa della Giornata dell’unità interladina” riveste un grosso significato. Bisognerà partire proprio da essa per risvegliare la coscienza per l’identità ladina. Essa cade ufficialmente il 14 di luglio e viene celebrata la domenica successiva. Tutte le unioni culturali, sportive e di qualunque genere, nonchè le aziende turistiche, già fin dalla loro programmazione annuale sospendano ogni manifestazione per quella domenica ed invitino i loro soci ed affiliati a prendere parte alla festa dell’unità ladina. Bisogna muoversi insieme se si vuol ottenere qualcosa.


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